Cani in soccorso dei militari
Il cane in soccorso dei militari che tornano dal fronte
E’ purtroppo noto che i soldati che ritornano a casa dopo avere visto e vissuto gli orrori della guerra portano con sé ricordi indelebili che compromettono un loro reinserimento nell’ambiente familiare e nella rassicurante consuetudine dei luoghi a loro cari; questa sindrome viene definita come malattia da stress postraumatico e richiede spesso lunghe terapie psichiatriche e trattamenti farmacologici con antidepressanti. I soldati americani tornati in patria dopo avere prestato servizio in Iraq non sono esenti da questo problema e il 10% di loro necessita di cure mediche. Per queste persone è stato impiegato un tipo di intervento terapeutico non tradizionale, impiegando cani appositamente addestrati dalla East Coast Assistance Dogs che ha selezionato e preparato a questo scopo 120 cani. Questi animali sono in grado di tranquillizzare il loro “pazienti” in alcune situazioni potenzialmente a rischio: ad esempio si interpongono tra il proprietario ed altre persone se costoro si avvicinano troppo oppure si accostano vicino o ai piedi al cinema, dove il buio della sala può evocare reazioni psicotiche. I reduci spesso soffrono di incubi notturni: in questi casi il cane si rende conto del rischio imminente e sveglia il padrone con tocchi della zampa sulle guancie, prima che si verifichi la reazione di paura. La funzione positiva di questi animali non si esaurisce nell’assistenza ai veterani ma coinvolge anche adolescenti problematici o asociali, i quali sono tenuti ad istruire gli animali nelle prime fasi del loro addestramento, acquisendo in tal modo capacità di autocontrollo, perseveranza, tolleranza alle frustrazioni e motivazione.
Molti cani sono impiegati nei vari eserciti nel mondo e hanno perso la vita in operazioni di guerra accanto ai loro istruttori; alcuni di loro si rendono utili anche lontano dai teatri di guerra. Chissà se ci sarà un momento in cui non ci saranno più reduci da accudire o cani sminatori?