Vivere con un gatto
Vivere con un gatto. Istruzioni per l’uso
Il gatto non è un cane piccolo e non è neppure un bambino; tuttavia non basta ricordare questo semplice assunto per potere interpretare a fondo la personalità e la psicologia di questo affascinante animale, che tuttora, soprattutto in ambiente urbano, è l’animale domestico preferito. Spesso, nonostante la maggior parte dei gatti casalinghi viva come una specie di sovrano nella casa dei proprietari, proprio la mancata comprensione delle peculiarità innate del gatto costringe questi animali a vivere in ambienti poco adatti ad esprimere le loro attitudini naturali. Ne consegue una serie di comportamenti che l’animale mette in atto per stress, noia, paura, mancanza di alternative e la situazione può arrivare a livelli intollerabili di convivenza con il proprietario che sopporta a lungo ma poi giunge anche a decisioni irreversibili come allontanare l’animale o addirittura richiederne l’eutanasia.
Il gatto è un paradosso: in condizioni ideali può essere un piacevolissimo compagno con cui vivere ma nonostante tutto mantiene delle prerogative dei suoi predecessori ancestrali come l’attitudine alla caccia solitaria, il comportamento predatorio e l’indole territoriale. Comprendere e riconoscere alcuni punti fondamentali del comportamento felino può aiutare a prevenire o risolvere situazioni intollerabili.
· Lo stress. Un letto caldo, cibo abbondante: il mio gatto deve essere per forza felice! Non è così: il benessere animale è definito dagli etologi come un perfetto connubio tra la situazione ambientale in cui il gatto vive e la possibilità di esprimere al meglio la propria indole innata, senza conflitti derivati da paura, dolore o costrizione. Se consideriamo questo aspetto è facile capire che la maggior parte dei gatti di casa vive in ambienti poco stimolanti o stressanti.
· Il cacciatore solitario. La condizione indispensabile da realizzare per questo tipo di caccia è evitare rischi e ottenere il massimo risultato con il minore dispendio di energie; quindi il gatto deve mantenere un controllo fisico del territorio e un controllo sociale su altri simili o competitori. Se tali condizioni di controllo sono impedite o si presenta un pericolo il felino mette in atto contromisure quali la fuga, l’immobilizzazione (freezing) o il nascondersi, lasciando la lotta e l’aggressione come ultima ed inevitabile risorsa. Le situazioni più stressanti sono, ad esempio, l’introduzione di un nuovo animale in casa o il trasferimento in un’altra abitazione. Prevedere questi comportamenti significa anche predisporre alternative tra le quali il gatto può scegliere, senza essere messo con le spalle al muro e costretto a reagire: una semplice scatola di cartone chiusa a bordi alti alti è un eccellente rifugio, come pure la possibilità di accedere a cibo, acqua o cassetta igienica in diversi punti della casa fornisce al gatto vie d’uscita da situazioni stressanti.
· Il cibo del cacciatore solitario. Gli esseri umani sono (in genere) animali sociali per cui pranzi e cene sono considerate occasioni conviviali in cui consolidare affetti o legami di amicizia; non è così per il gatto, cacciatore solitario, che talvolta si trova ad accedere al cibo assieme a suoi simili, magari con le ciotole vicine o affiancate: si può innescare un meccanismo di competizione che conduce ad ingestione compulsiva del cibo o, viceversa, a rifiuto dello stesso. Le naturali conseguenze di tale forzatura sono lo stress e l’obesità, aggravata anche dal fatto che il gatto casalingo non è in grado di impiegare energie mentali e fisiche nel procacciarsi il cibo, che invece è sempre disponibile senza fatica. Fornire 1 o 2 pasti fissi al gatto ha forse il vantaggio di controllare la quantità di cibo utilizzato dall’animale ma contraddice il comportamento innato del cacciatore che mangia poco e spesso, da 10 a 20 volte al giorno.
· Il cacciatore non solo solitario, ma anche notturno. Il gatto è un animale crepuscolare e la sua attività è al massimo nelle ore serali o notturne; molti proprietari si lamentano che proprio nelle primissime ore del mattino il loro gatto è iperattivo, corre, salta o li viene a svegliare per giocare o semplicemente per evocare una loro reazione, ma è proprio in quelle ore antelucane che l’animale è perfettamente sveglio e iperattivo. Non è una buona idea cercare di calmare il gatto o costringerlo a stare fermo: accumulerà stress e cercherà di indirizzare il suo disagio verso altri comportamenti patologici. Meglio fornire la possibilità al gatto di sfogare la sua attività con giochi interattivi, oggetti da inseguire o, semplicemente nascondendo bocconcini di cibo in luoghi difficili da raggiungere, per stimolare il gatto a raggiungere queste prede utilizzando il suo innato istinto predatorio e il senso di competizione per conquistare risorse alimentari. Non dimentichiamoci infine che i gattini vengono istruiti con il gioco a sviluppare l’attitudine alla caccia: i morsi, i graffi e il rotolare avvinghiati dei cuccioli sono un addestramento al vero e proprio combattimento per uccidere la preda; in assenza di prede il gattino o anche il gatto adulto che vive in casa da solo senza competitori gioca nella stessa maniera aggressiva con le mani o con i piedi dei proprietari, causando lesioni anche serie. E’ un ulteriore buon motivo per indirizzare tale comportamento verso oggetti inanimati.
· Un posto tutto per me. Il gatto può manifestare un comportamento sociale assieme a suoi simili o nei confronti dei proprietari cercandone il contatto, ma ha anche l’assoluta necessità di disporre di posti dove ritirarsi e allontanarsi se percepisce un pericolo o una situazione conflittuale. Questo significa la possibilità di utilizzare cucce coperte (igloo) o semplici scatole di cartone, meglio se in posizione sopraelevata in modo da potere controllare il territorio circostante. Questo vale anche per quanto riguarda la possibilità di accedere a cibo ed acqua che sono più attraenti se sono posti in diversi angoli della casa e lontani tra loro. Lo stesso vale per i graffiatoi, posti in posizione orizzontale o appesi al muro, preferibilmente di materiale tipo corda e non pericoloso come il legno. Il gatto gratta non solo per affilare e pulire le unghie (strumento essenziale per la cattura della preda) ma anche per lasciare impronte visive ed olfattive del proprio passaggio e della propria presenza nel territorio. I graffi possono essere fatti anche alla periferia del territorio del gatto (ad esempio la porta di ingresso dell’appartamento) in prossimità di odori estranei provenienti dall’esterno.
· Bagno in casa o servizi in cortile? Uno dei problemi più gravi nel comportamento del gatto è rappresentato dalla cosiddetta eliminazione inappropriata, per cui il gatto emette feci e soprattutto urine in tutto l’appartamento e non nella cassetta igienica. Per prevenire questo fastidioso inconveniente è consigliabile fornire al gatto la possibilità di sporcare in posti diversi: ad esempio un gatto che vive da solo in un appartamento deve disporre di almeno 2 cassette poste in locali diversi; nel caso si tratti di una villetta almeno 1 cassetta per piano. Le cassette devono essere accessibili da almeno 2 lati, non poste al di sotto di mobili e lontane da altre superfici sopraelevate dalle quali un secondo gatto potrebbe balzare dall’alto sul gatto che esce dalla cassetta. Anche l’odore emanato dalla cassetta può disturbare il gatto ed indurlo a sporcare altrove: le sabbiette assorbenti profumate possono essere più gradevoli per i proprietari ma è preferibile una sabbia inodore, posta in cassette senza coperchio né sportello. Le cassette devono essere di dimensioni sufficienti perché il gatto possa entrare, girare su sé stesso e raspare sul fondo: approssimativamente le dimensioni ideali sono di circa 1 volta e ½ la lunghezza del gatto dalla punta del naso alla base della coda. La cassetta va pulita quotidianamente dalle deiezioni e sottoposta ad un lavaggio accurato almeno 1 volta alla settimana se si utilizza sabbietta comune ed almeno 1 volta al mese se si utilizza sabbia che “fa la palla”, solo con acqua calda senza detersivi che possano lasciare residui odorosi.
Conclusioni: vivere con un animale affascinante come il gatto può essere una esperienza positiva ed appagante ma il riconoscere e favorire le peculiarità comportamentali innate del gatto significa consentire a lui di vivere in maniera più naturale ed appagante .
Let Cats Be Cats – Understand and educate clients about cats’ preferred environment
Ilona Rodan DVM,DABVP (Feline) – TRENDS Nov 2014
published by American Animal Hospital Association