Tieni pure la casa...
Tieniti pure la casa e la macchina, ma il cane non te lo lascio.
Le separazioni tra coniugi (di tutte le età) spesso non sono improntate a cortesia e bon ton; si scatenano istinti di vendetta e battaglie all’ultimo sangue che coinvolgono avvocati agguerriti. Gli animali domestici loro malgrado possono essere coinvolti in queste dispute ma, riferendosi ad una recente ricerca statistica effettuata dagli avvocati matrimonialisti americani, cani e gatti di casa vengono utilizzati come arma di ricatto per ottenere condizioni più vantaggiose da parte di uno dei due contendenti (generalmente la moglie). Nell’88% delle dispute l’animale conteso è il cane, nel 5% il gatto. Non mancano ovviamente persone che in tali situazioni preferiscono cedere tutto quanto richiesto dal coniuge ma non transigono sull’affidamento a loro stessi del cane o del gatto. I figli, altro elemento di drammatiche contese in caso di divorzio, in questi casi devono condividere con gli animali di casa il ruolo di ago della bilancia, con evidente e stridente dispregio dei sentimenti non altrimenti conciliabili. Per onore di cronaca in fine ricordiamo che, a parte cani e gatti ed alcuni cavalli, nella lista degli animali da contendere davanti al giudice non mancano un pitone, un pappagallo africano, iguane e una tartaruga di circa 50kg.