Il fumo uccide anche loro
Il fumo uccide anche loro
Basta pensarci un attimo: cani e gatti respirano la stessa aria dei loro padroni; in più respirano l’aria più vicina al terreno, sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. Principale inquinante di ambienti chiusi, il fumo passivo contiene una elevata concentrazione di sostanze cancerogene: camminando, sdraiandosi, leccandosi pelo e zampe, i cani e i gatti sono esposti, non meno dei bambini, alle sostanze cancerogene rilasciate dal fumo passivo. Negli ambienti chiusi queste sostanze raggiungono le concentrazioni più elevate, un dato ovvio che, tuttavia, non è ancora entrato nel patrimonio delle conoscenze dei proprietari fumatori. A questo proposito, coordinata dall’Ordine dei Medici Veterinari di Milano, è stata presentata la campagna “Il fumo uccide anche loro” il cui scopo è quello di sensibilizzare proprietari di animali sui rischi che l’inalazione passiva del fumo di sigaretta provoca sugli animali domestici.
Nel cane - è dimostrato in letteratura- è maggiore la frequenza di patologie legate al fumo passivo, soprattutto patologie respiratorie e specialmente nelle razze a "naso lungo", dove è maggiore la permanenza di molecole dannose. Il gatto, invece (animale notoriamente molto pulito) i rischi da esposizione sono superiori a quelli a cui è soggetto il cane, a causa del leccamento (grooming): la maggiore vulnerabilità può diventare causa di linfomi. Gli animali di famiglia sono particolarmente sensibili sia ai danni 'secondari' (in presenza di proprietari che stanno fumando) che 'terziari' da fumo passivo che possono insorgere per cause che agiscono anche a sigaretta spenta. Non dimentichiamo inoltre il rischio di ingestione di mozziconi che provocano avvelenamento diretto da nicotina; nel mozzicone residuano dosi significative di nicotina che in un animale di piccole dimensioni rappresentano, anche nella minore quantità, un grado di rischio elevato.
La connessione con l'inquinamento ambientale, anche nelle città, è dimostrata da quei 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta, che si calcola siano presenti nella spazzatura e nei rifiuti ambientali (strade, spiagge, ecc.) di tutto il mondo e che coinvolgono anche la fauna selvatica, rettili e pesci.
Senza volere perseguitare i fumatori e senza nulla aggiungere ai divieti già esistenti in luoghi pubblici questi sono i consigli che i veterinari ritengono di potere suggerire ai proprietari di animali:
- non fumare in presenza dell'animale
- svuotare i posaceneri subito
- lavarsi le mani dopo aver fumato e prima di toccare il cane e il gatto
- fumare all'aperto
- prevenire l'ingestione di mozziconi
A proposito, nella nostra clinica veterinaria il divieto di fumare non è solo imposto dalla legge, ma anche dal buon senso. Grazie per la collaborazione.
Basta pensarci un attimo: cani e gatti respirano la stessa aria dei loro padroni; in più respirano l’aria più vicina al terreno, sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. Principale inquinante di ambienti chiusi, il fumo passivo contiene una elevata concentrazione di sostanze cancerogene: camminando, sdraiandosi, leccandosi pelo e zampe, i cani e i gatti sono esposti, non meno dei bambini, alle sostanze cancerogene rilasciate dal fumo passivo. Negli ambienti chiusi queste sostanze raggiungono le concentrazioni più elevate, un dato ovvio che, tuttavia, non è ancora entrato nel patrimonio delle conoscenze dei proprietari fumatori. A questo proposito, coordinata dall’Ordine dei Medici Veterinari di Milano, è stata presentata la campagna “Il fumo uccide anche loro” il cui scopo è quello di sensibilizzare proprietari di animali sui rischi che l’inalazione passiva del fumo di sigaretta provoca sugli animali domestici.
Nel cane - è dimostrato in letteratura- è maggiore la frequenza di patologie legate al fumo passivo, soprattutto patologie respiratorie e specialmente nelle razze a "naso lungo", dove è maggiore la permanenza di molecole dannose. Il gatto, invece (animale notoriamente molto pulito) i rischi da esposizione sono superiori a quelli a cui è soggetto il cane, a causa del leccamento (grooming): la maggiore vulnerabilità può diventare causa di linfomi. Gli animali di famiglia sono particolarmente sensibili sia ai danni 'secondari' (in presenza di proprietari che stanno fumando) che 'terziari' da fumo passivo che possono insorgere per cause che agiscono anche a sigaretta spenta. Non dimentichiamo inoltre il rischio di ingestione di mozziconi che provocano avvelenamento diretto da nicotina; nel mozzicone residuano dosi significative di nicotina che in un animale di piccole dimensioni rappresentano, anche nella minore quantità, un grado di rischio elevato.
La connessione con l'inquinamento ambientale, anche nelle città, è dimostrata da quei 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta, che si calcola siano presenti nella spazzatura e nei rifiuti ambientali (strade, spiagge, ecc.) di tutto il mondo e che coinvolgono anche la fauna selvatica, rettili e pesci.
Senza volere perseguitare i fumatori e senza nulla aggiungere ai divieti già esistenti in luoghi pubblici questi sono i consigli che i veterinari ritengono di potere suggerire ai proprietari di animali:
- non fumare in presenza dell'animale
- svuotare i posaceneri subito
- lavarsi le mani dopo aver fumato e prima di toccare il cane e il gatto
- fumare all'aperto
- prevenire l'ingestione di mozziconi
A proposito, nella nostra clinica veterinaria il divieto di fumare non è solo imposto dalla legge, ma anche dal buon senso. Grazie per la collaborazione.