Per forza sono cattivo?
Per forza sono cattivo: sono nato così.
Cani con comportamenti problematici quali ansia, fobie e aggressività suscitano grande apprensione nei proprietari e, proprio per queste turbe comportamentali, non riescono in tutto o in parte ad avere una serena convivenza con gli altri animali e con il genere umano. Alcune razze sono ritenute particolarmente inaffidabili o potenzialmente pericolose ma fino ad ora non esistevano prove scientifiche sulla relazione tra genetica e comportamento deviante. A colmare questa lacuna interviene un recente studio effettuato su centinaia di cani appartenenti a diverse razze; in questi animali la mappatura del genoma è stata messa in relazione a determinate caratteristiche comportamentali. I risultati indicano che, ad esempio, le variazioni nei loci IGF1 e HMGA2 nei cani di piccola taglia sono associate a ansia da separazione, insofferenza ai contatti, aggressività nei confronti dei proprietari e verso altri cani, mentre altri loci sono associati a insofferenza, comportamento asociale e aggressività verso estranei. Da notare che molte di queste variabili sono trasversali tra razza e razza, senza necessariamente colpevolizzare determinate razze a scapito di altre. Inoltre aree particolari dell’encefalo quali amigdala e ipotalamo, coinvolte nella formazione del comportamento ansioso/aggressivo, risultano particolarmente ricche di tali geni. Di conseguenza è verosimile affermare che cani geneticamente dotati di scarsi geni “aggressivi” siano stati inconsapevolmente selezionati e utilizzati per l’addomesticamento e l’addestramento proprio in virtù della loro indole geneticamente tranquilla.
Per saperne di più:
Zapata et al. BMC Genomics (2016) 17:572
DOI 10.1186/s12864-016-2936-3
Genetic mapping of canine fear and aggression
Isain Zapata1, James A. Serpell2 and Carlos E. Alvarez1,3,4*
Cani con comportamenti problematici quali ansia, fobie e aggressività suscitano grande apprensione nei proprietari e, proprio per queste turbe comportamentali, non riescono in tutto o in parte ad avere una serena convivenza con gli altri animali e con il genere umano. Alcune razze sono ritenute particolarmente inaffidabili o potenzialmente pericolose ma fino ad ora non esistevano prove scientifiche sulla relazione tra genetica e comportamento deviante. A colmare questa lacuna interviene un recente studio effettuato su centinaia di cani appartenenti a diverse razze; in questi animali la mappatura del genoma è stata messa in relazione a determinate caratteristiche comportamentali. I risultati indicano che, ad esempio, le variazioni nei loci IGF1 e HMGA2 nei cani di piccola taglia sono associate a ansia da separazione, insofferenza ai contatti, aggressività nei confronti dei proprietari e verso altri cani, mentre altri loci sono associati a insofferenza, comportamento asociale e aggressività verso estranei. Da notare che molte di queste variabili sono trasversali tra razza e razza, senza necessariamente colpevolizzare determinate razze a scapito di altre. Inoltre aree particolari dell’encefalo quali amigdala e ipotalamo, coinvolte nella formazione del comportamento ansioso/aggressivo, risultano particolarmente ricche di tali geni. Di conseguenza è verosimile affermare che cani geneticamente dotati di scarsi geni “aggressivi” siano stati inconsapevolmente selezionati e utilizzati per l’addomesticamento e l’addestramento proprio in virtù della loro indole geneticamente tranquilla.
Per saperne di più:
Zapata et al. BMC Genomics (2016) 17:572
DOI 10.1186/s12864-016-2936-3
Genetic mapping of canine fear and aggression
Isain Zapata1, James A. Serpell2 and Carlos E. Alvarez1,3,4*