Anche i cani si rollano canne
Anche i cani si rollano canne ?
Come è noto anche da noi si parla di utilizzo terapeutico della cannabis come farmaco analgesico, in pazienti affetti da disparate patologie (malattie neurologiche, pazienti oncologici, Alzhaimer, cefalea, emicrania, morbo di Crohn, lupus, stress postraumatico, epilessia ecc.) ed ovviamente sotto controllo medico. Negli Stati Uniti il tetraidrocannabinolo è largamente utilizzato e, per questo motivo, la possibile assunzione accidentale di questa sostanza contenuta in foglie, semi, germogli di marijuana o in estratti oleosi di hashish da parte di animali domestici è divenuta una circostanza diffusa. Sebbene non esistano attualmente kit di screening tramite urine registrati per uso veterinario è possibile accertare nei cani una intossicazione da cannabis, soprattutto in quanto si manifestano sintomi clinici quali depressione neurologica, atassia, incoordinazione, ipersensibilità a suoni e rumori, salivazione accentuata, tremori e incontinenza urinaria. In Colorado (USA) si è svolta una ricerca durata 5 anni che ha correlato in misura certa l’aumento dell’utilizzo terapeutico della cannabis nei pazienti umani con il corrispondente aumento dei casi di intossicazione da parte delle stesse sostanze nei cani domestici. In 2 cani su 125 intossicati l’ingestione di cioccolatini e dolci preparati con burro alla cannabis (frequentemente utilizzato per veicolare la sostanza) ha provocato la morte. Nel nostro paese è assolutamente prematuro parlare di un rischio epidemiologico di tossicosi da cannabis negli animali di casa ma, con il prevedibile incremento dell’uso terapeutico di cannabinoidi nei pazienti umani non è da escludere che in futuro gli stessi rischi si possano verificare anche nei nostri animali.
Come è noto anche da noi si parla di utilizzo terapeutico della cannabis come farmaco analgesico, in pazienti affetti da disparate patologie (malattie neurologiche, pazienti oncologici, Alzhaimer, cefalea, emicrania, morbo di Crohn, lupus, stress postraumatico, epilessia ecc.) ed ovviamente sotto controllo medico. Negli Stati Uniti il tetraidrocannabinolo è largamente utilizzato e, per questo motivo, la possibile assunzione accidentale di questa sostanza contenuta in foglie, semi, germogli di marijuana o in estratti oleosi di hashish da parte di animali domestici è divenuta una circostanza diffusa. Sebbene non esistano attualmente kit di screening tramite urine registrati per uso veterinario è possibile accertare nei cani una intossicazione da cannabis, soprattutto in quanto si manifestano sintomi clinici quali depressione neurologica, atassia, incoordinazione, ipersensibilità a suoni e rumori, salivazione accentuata, tremori e incontinenza urinaria. In Colorado (USA) si è svolta una ricerca durata 5 anni che ha correlato in misura certa l’aumento dell’utilizzo terapeutico della cannabis nei pazienti umani con il corrispondente aumento dei casi di intossicazione da parte delle stesse sostanze nei cani domestici. In 2 cani su 125 intossicati l’ingestione di cioccolatini e dolci preparati con burro alla cannabis (frequentemente utilizzato per veicolare la sostanza) ha provocato la morte. Nel nostro paese è assolutamente prematuro parlare di un rischio epidemiologico di tossicosi da cannabis negli animali di casa ma, con il prevedibile incremento dell’uso terapeutico di cannabinoidi nei pazienti umani non è da escludere che in futuro gli stessi rischi si possano verificare anche nei nostri animali.