Giornata storta.......
Giornata storta? Non riesci a dormire? Capita anche ai cani.
Capita a tutti di non riuscire a prendere sonno dopo avere trascorso una brutta giornata o di rimuginare su quanto di fastidioso è accaduto poche ore prima. La cosa curiosa è che anche i cani si trovano in condizioni simili dopo avere avuto delle emozioni negative o frustranti. Un recente esperimento effettuato presso la Accademia delle Scienze ungherese ha esaminato due gruppi distinti di cani i quali venivano esposti nel primo gruppo ad esperienze negative (stare soli in una stanza legati ad un guinzaglio con un esaminatore che si avvicinava loro con atteggiamenti di minaccia) e nel secondo gruppo ad esperienze positive (giocare con il proprietario ed essere accarezzati). I cani di entrambi gruppi terminato l’esperimento avevano la possibilità di riposare ed addormentarsi e la loro attività cerebrale veniva monitorizzata in maniera non invasiva. I risultati evidenziano che i cani sottoposti a stress si addormentano più rapidamente rispetto al gruppo di cani trattati positivamente (10 minuti e 20 minuti rispettivamente) suggerendo l’ipotesi che i cani ricerchino il sonno per sottrarsi rapidamente ad un ambiente stressante o negativo. Nelle stesse condizioni invece l’uomo stenta a prendere sonno e si arrovella su quanto di negativo è accaduto. Tuttavia le fasi REM del sonno, caratterizzate da movimenti involontari, aumento della frequenza cardiaca ed evocazione di sogni, associate ad un sonno superficiale ed interrotto, sono molto più lunghe nei cani stressati. I cani stressati quindi, a differenza di quanto succede nella specie umana, riescono ad addormentarsi rapidamente in modo da sfuggire a ricordi e sensazioni spiacevoli, ma il loro sonno è di cattiva qualità e non riposante. Potremmo dire un sonno pieno di incubi.
Per saperne di più :
Sleep macrostructure is modulated by positive and negative social experience in adult pet dogs
Anna Kis, Anna Gergely, Ágoston Galambos, Judit Abdai, Ferenc Gombos, Róbert Bódizs, József Topál
Published 25 October 2017.DOI: 10.1098/rspb.2017.1883
Capita a tutti di non riuscire a prendere sonno dopo avere trascorso una brutta giornata o di rimuginare su quanto di fastidioso è accaduto poche ore prima. La cosa curiosa è che anche i cani si trovano in condizioni simili dopo avere avuto delle emozioni negative o frustranti. Un recente esperimento effettuato presso la Accademia delle Scienze ungherese ha esaminato due gruppi distinti di cani i quali venivano esposti nel primo gruppo ad esperienze negative (stare soli in una stanza legati ad un guinzaglio con un esaminatore che si avvicinava loro con atteggiamenti di minaccia) e nel secondo gruppo ad esperienze positive (giocare con il proprietario ed essere accarezzati). I cani di entrambi gruppi terminato l’esperimento avevano la possibilità di riposare ed addormentarsi e la loro attività cerebrale veniva monitorizzata in maniera non invasiva. I risultati evidenziano che i cani sottoposti a stress si addormentano più rapidamente rispetto al gruppo di cani trattati positivamente (10 minuti e 20 minuti rispettivamente) suggerendo l’ipotesi che i cani ricerchino il sonno per sottrarsi rapidamente ad un ambiente stressante o negativo. Nelle stesse condizioni invece l’uomo stenta a prendere sonno e si arrovella su quanto di negativo è accaduto. Tuttavia le fasi REM del sonno, caratterizzate da movimenti involontari, aumento della frequenza cardiaca ed evocazione di sogni, associate ad un sonno superficiale ed interrotto, sono molto più lunghe nei cani stressati. I cani stressati quindi, a differenza di quanto succede nella specie umana, riescono ad addormentarsi rapidamente in modo da sfuggire a ricordi e sensazioni spiacevoli, ma il loro sonno è di cattiva qualità e non riposante. Potremmo dire un sonno pieno di incubi.
Per saperne di più :
Sleep macrostructure is modulated by positive and negative social experience in adult pet dogs
Anna Kis, Anna Gergely, Ágoston Galambos, Judit Abdai, Ferenc Gombos, Róbert Bódizs, József Topál
Published 25 October 2017.DOI: 10.1098/rspb.2017.1883