Avere un cane fa bene al cuore
Avere un cane fa bene al cuore
Avere un cane significa interessarsi di lui, nutrirlo, assicurargli movimento e divertimento. Significa anche avere tempo libero, praticare più attività fisica ed intrattenere una migliore rete di rapporti sociali. Il complessivo stile di vita dei proprietari di cani, come loro stessi testimoniano, rappresenta un chiaro beneficio e una evidente protezione contro le malattie cardiovascolari. Questo aspetto “protettivo” si dimostra particolarmente evidente quando il o la proprietaria sono persone che vivono sole, non solo per le malattie cardiache ma, più in generale, verso il rischio di decesso. Uno studio ha indagato l’associazione del possesso di un cane con le malattie cardiovascolari (CVD) e i decessi in uno studio prospettico su scala nazionale (n = 3.432.153) di persone tra i 40 e gli 80 anni d’età, con follow-up fino a 12 anni. I single, dal punto di vista statistico, sono un gruppo di persone più esposte a questo tipo di patologie anche gravi rispetto alla popolazione che vive in abitazioni con più persone. Un dato particolarmente interessante dello studio è il particolare effetto protettivo nelle persone che vivono da sole, gruppo già in precedenza descritto come esposto a un maggior rischio di malattie cardiovascolari e morte, rispetto a quelli che vivono in ambienti con più persone. Verosimilmente, il cane può essere considerato e percepito come vero e proprio un membro della famiglia. I risultati mostrano che i proprietari di cani single avevano una riduzione del 33% del rischio di morte e dell’11% del rischio di malattia cardiovascolare durante il periodo di follow up, rispetto ai proprietari non single. È noto che i proprietari di cani hanno in generale un maggiore livello di attività fisica e questa potrebbe essere una delle spiegazioni dei risultati ottenuti. Altre spiegazioni includono il maggior benessere e i migliori contatti sociali oppure effetti del cane sul microbioma batterico del proprietario.
Per saperne di più:
“Dog ownership and the risk of cardiovascular disease and death - a nationwide cohort study.” Mubanga M, et al. Sci Rep. 2017 Nov 17; 7 (1): 15821.
Avere un cane significa interessarsi di lui, nutrirlo, assicurargli movimento e divertimento. Significa anche avere tempo libero, praticare più attività fisica ed intrattenere una migliore rete di rapporti sociali. Il complessivo stile di vita dei proprietari di cani, come loro stessi testimoniano, rappresenta un chiaro beneficio e una evidente protezione contro le malattie cardiovascolari. Questo aspetto “protettivo” si dimostra particolarmente evidente quando il o la proprietaria sono persone che vivono sole, non solo per le malattie cardiache ma, più in generale, verso il rischio di decesso. Uno studio ha indagato l’associazione del possesso di un cane con le malattie cardiovascolari (CVD) e i decessi in uno studio prospettico su scala nazionale (n = 3.432.153) di persone tra i 40 e gli 80 anni d’età, con follow-up fino a 12 anni. I single, dal punto di vista statistico, sono un gruppo di persone più esposte a questo tipo di patologie anche gravi rispetto alla popolazione che vive in abitazioni con più persone. Un dato particolarmente interessante dello studio è il particolare effetto protettivo nelle persone che vivono da sole, gruppo già in precedenza descritto come esposto a un maggior rischio di malattie cardiovascolari e morte, rispetto a quelli che vivono in ambienti con più persone. Verosimilmente, il cane può essere considerato e percepito come vero e proprio un membro della famiglia. I risultati mostrano che i proprietari di cani single avevano una riduzione del 33% del rischio di morte e dell’11% del rischio di malattia cardiovascolare durante il periodo di follow up, rispetto ai proprietari non single. È noto che i proprietari di cani hanno in generale un maggiore livello di attività fisica e questa potrebbe essere una delle spiegazioni dei risultati ottenuti. Altre spiegazioni includono il maggior benessere e i migliori contatti sociali oppure effetti del cane sul microbioma batterico del proprietario.
Per saperne di più:
“Dog ownership and the risk of cardiovascular disease and death - a nationwide cohort study.” Mubanga M, et al. Sci Rep. 2017 Nov 17; 7 (1): 15821.