Meglio la Xamamina, il Tavor o un pavone?
Meglio la Xamamina, il Tavor o un pavone?
Negli Stati Uniti e in altri paesi è consentito portare in aereo cani guida per non vedenti assieme al loro proprietario; il concetto tuttavia di animale “di servizio” è stato successivamente ampliato fino a definire il concetto di “animale di supporto emozionale”, vale a dire un animale che ha la specifica funzione di tranquillizzare il proprietario al fine di ridurre o evitare crisi di ansia o attacchi di panico e comunque con funzione di supporto a persone con disabilità fisiche o psichiche. Secondo questa definizione la compagnia aerea statunitense United Airlines si è vista contestare la mancata accoglienza a bordo di un pavone, il cui proprietario sosteneva non potersi separare per non subire gravi traumi emotivi. Questo caso limite, unitamente al proliferare esponenziale di richieste ( oltre 30 mila nell’anno scorso richieste di persone che volevano viaggiare con i loro pet di supporto emozionale) e anche a causa di un significativo aumento degli incidenti a bordo che coinvolgono questi animali ha indotto le compagnie aeree ad introdurre restrizioni sull’ammissibilità di animali a bordo. Ad esempio non verranno più accettati animali tipo ricci, furetti, insetti, roditori, serpenti, ragni, rettili e "uccelli non domestici", animali con corna o zoccoli o, infine, animali che emettono un “odore sgradevole”. La maggior parte di noi potrebbe essere autorizzata a pensare che per un eccesso di “politically correct” si incorre spesso in carenza di buon senso. Che fare quindi nei casi in cui, come successo con la compagnia Delta Airlines, viene richiesto l’imbarco di “tacchini di supporto emozionale”, opossum e serpenti?
Negli Stati Uniti e in altri paesi è consentito portare in aereo cani guida per non vedenti assieme al loro proprietario; il concetto tuttavia di animale “di servizio” è stato successivamente ampliato fino a definire il concetto di “animale di supporto emozionale”, vale a dire un animale che ha la specifica funzione di tranquillizzare il proprietario al fine di ridurre o evitare crisi di ansia o attacchi di panico e comunque con funzione di supporto a persone con disabilità fisiche o psichiche. Secondo questa definizione la compagnia aerea statunitense United Airlines si è vista contestare la mancata accoglienza a bordo di un pavone, il cui proprietario sosteneva non potersi separare per non subire gravi traumi emotivi. Questo caso limite, unitamente al proliferare esponenziale di richieste ( oltre 30 mila nell’anno scorso richieste di persone che volevano viaggiare con i loro pet di supporto emozionale) e anche a causa di un significativo aumento degli incidenti a bordo che coinvolgono questi animali ha indotto le compagnie aeree ad introdurre restrizioni sull’ammissibilità di animali a bordo. Ad esempio non verranno più accettati animali tipo ricci, furetti, insetti, roditori, serpenti, ragni, rettili e "uccelli non domestici", animali con corna o zoccoli o, infine, animali che emettono un “odore sgradevole”. La maggior parte di noi potrebbe essere autorizzata a pensare che per un eccesso di “politically correct” si incorre spesso in carenza di buon senso. Che fare quindi nei casi in cui, come successo con la compagnia Delta Airlines, viene richiesto l’imbarco di “tacchini di supporto emozionale”, opossum e serpenti?