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Capnocytophaga canimorsus, chi era costui?

Capnocytophaga canimorsus, chi era costui?

Solo il nome è inquietante e sicuramente c’entrano i morsi dei cani. Parlando di morsi i non addetti ai lavori pensano come prima malattia alla rabbia che, come sappiamo, si trasmette appunto tramite il morso non solo di cani, ma anche di moltissime altre specie. Invece purtroppo parliamo di una infezione batterica con decorso letale nel circa 30% delle persone colpite.Si tratta di infezioni da  Capnocytophaga canimorsus, batterio individuato fin dal lontano 1976. Gli ultimi 2 casi riscontrati negli Stati Uniti riguardano una donna di 58 anni che dopo essere stata morsicata lievemente e per gioco dal suo cucciolo ha sviluppato una sindrome febbrile che l’ha portata a morte nell’arco di 48 ore e un uomo di 48 anni che è sopravvissuto alla stessa infezione portata questa volta da una semplice leccata ma ha dovuto subire l’amputazione di tutti gli arti. Nel 2015 un terzo caso ha riguardato un bambino di 3 anni che ha dovuto, come nel caso precedente, subire l’amputazione delle dita, risultando anch’egli positivo per il batterio Capnocytophaga canimorsus. L’infezione sembra potere colpire individui apparentemente sani anche se, come ovvio, alcune categorie di persone (immuno depressi, alcoolisti, persone anziane o pazienti splenectomizzati) sono considerate a maggior rischio. Non è proprio il caso di parlare di emergenze sanitarie e sicuramente continueremo ad accarezzare anche sul muso i nostri cani ma è opportuno ricordare che:
  • Questo batterio è un normale componente della flora batterica del cavo orale del cane
  • Non è associato necessariamente a infezioni orali del cane o parodontopatie e qualsiasi cane anche apparentemente sano può trasmetterlo semplicemente con la saliva
  • L’infezione nella specie umana è molto grave ma statisticamente è rarissima
  • Per evitare il contagio è consigliabile se possibile evitare di farsi leccare o morsicare le mani (anche per gioco), lavarsi bene le mani dopo avere toccato cani e, in caso di ferite da morso, detergere accuratamente e disinfettare la parte
  • Sebbene sembra che non si siano mai verificati casi di contagio a è opportuno che questa categoria di operatori che professionalmente vengono a contatto con la saliva, nell’attività lavorativa e soprattutto quando vengono effettuate pratiche odontostomatologiche, mettano in atto le opportune misure di protezione personale (guanti, mascherina, occhiali protettivi ecc.)
Per saperne di più: Steven E. Holmstrom, DVM, DAVDC, Jan Bellows, DVM, DAVDC, DABVP, Stephen Juriga, DVM, DAVDC, Kate Knutson, DVM, Brook A. Niemiec, DVM, DAVDC, Jeanne Perrone, CVT, VTS (Dentistry)
 
Data: 30-08-2018
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