Cani brachicefali: pro e contro (parte seconda)
- Problemi otologici e ipoacusia Pur non esistendo dati specifici sulle differenze anatomiche esistenti tra condotti auricolari di cani brachicefali e quelli di cani meso/dolicocefali è statisticamente rilevante che i cani brachicefali evidenziano una tendenza a sviluppare otiti proliferative con iperplasia cutanea, delle ghiandole ceruminose e quindi sviluppo di polipi infiammatori che esitano in una pressoché totale obliterazione dl condotto esterno (Fig.1). Inoltre è accertato ispessimento delle pareti della bolla timpanica e una posizione più rostrale rispetto all’articolazione temporomandibolare. Il complesso di tali anomalie conduce ad una alta prevalenza di raccolte sierose o ceruminose, stenosi del condotto auricolare e, probabilmente, anche abbassamento dell’udito. Nei casi non rispondenti a terapia mecica locale è opportuno procedere alla correzione chirurgica con interventi quali la ototomia secondo Zepp (Fig.2) o la asportazione della parte esterna del condotto con osteotomia della bolla timpanica (TECALBO).
Fig. 1 Occlusione del condotto auricolare
Fig. 2 Ototomia sec. Zepp – aspetto postoperatorio
- Problemi oftalmici. La peculiare forma del cranio nei cani brachicefali con concomitante minore profondità dell’orbita ha come conseguenza uno spostamento in senso anteriore del globo oculare che viene a trovarsi in una posizione molto prominente. A questa anomalia anatomica si associano anche apertura palpebrale ampia, esposizione e secchezza della cornea, ridotta secrezione lacrimale e talvolta anche anomalie delle palpebre (entropion). Inoltre la presenza di pieghe cutanee nasali molto pronunciate predispone all’insorgenza di trichiasi e ulcere corneali. In particolare nel Carlino si osserva una cheratite pigmentaria con progressiva invasione dell’epitelio corneale che conduce a ipovisione e cecità.
Fig. 3 Cheratite pigmentata
Fig. 4 Trichiasi
Conclusioni: le razze brachicefale vengono predilette per le loro caratteristiche caratteriali e per il loro aspetto fisico ma non si deve dimenticare che proprio perché si tratta di animali con morfologie fisiche eccessivamente accentuate questo comporta inevitabilmente una serie numerosa di problemi anche fortemente invalidanti.
Per saperne di più:
Gert Ter Haar - Rick F. Sánchez: Malattie correlate alla brachicefalia. 15 / Veterinary Focus / Vol 27 n°3