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Chocolat is bad for dogs

Chocolat is bad for dogs

Che il cioccolato faccia male ai cani è cosa nota ma qui si tratta di un gioco di parole: “chocolat” è uno dei mantelli tipici dei labrador, di una bella tonalità marrone scuro comprendente anche una variante leggermente più chiara chiamata “liver” cioè fegato.

Parliamo di una ricerca effettuata su un campione di circa 33000 labrador retriever residenti nel Regno Unito dei quali il 50% dei soggetti era di colore nero, il 25% fulvo e il restante 25% chocolat. E’ noto che i retriever sono esposti in misura maggiore rispetto ad altre razze di cani a malattie muscoloscheletriche ed obesità ma l’elemento più sorprendente emerso da questa ricerca è che i labrador chocolat evidenziano una maggiore incidenza di malattie cutanee (otiti, dermatiti e piodermiti) dal doppio a 4 volte maggiore rispetto a fulvi e neri ma soprattutto una minore longevità del circa il 10% in meno, da 10,7 a 12,1 anni in media. Se da un lato la maggiore incidenza di malattie della pelle relativa alle differenze di mantello sia stata già descritta in altre razze quali il Carlino (nero vs fulvo) e il Cavalier King Charles spaniel (tricolore vs bianco arancio) si tratta ovviamente di affezioni di per sé non mortali che quindi non hanno una diretta relazione con una eventuale minore durata della vita. La spiegazione attualmente più accreditata è che, essendo il mantello chocolat il preferito da allevatori e proprietari, la eccessiva selezione in questo senso abbia contribuito a fissare e perpetuare malattie di origine genetica e predisposizione a patologie di origine immunitaria. Il principale coordinatore di questo studio, Paul McGreevy, è il primo comunque ad affermare che i dati raccolti si riferiscono esclusivamente a cani del Regno Unito dove verosimilmente si assiste ad una maggiore consanguineità nei riproduttori e che pertanto va respinta decisamente l’idea che i Labrador siano una razza poco longeva soprattutto se di mantello chocolat. Questa ipotesi, aggiunge McGreevey, potrà essere avvalorata quando si avranno dati divergenti raccolti in popolazioni canine che non hanno alcun patrimonio genetico con i cani britannici, confermando in questo modo la eccessiva consanguineità di questi ultimi.
Per saperne di più:
Labrador retrievers under primary veterinary care in the UK: demography, mortality and disorders Paul D. McGreevyEmail author, Bethany J. Wilson, Caroline S. Mansfield, Dave C. Brodbelt, David B. Church, Navneet Dhand, Ricardo J. Soares Magalhães and Dan G. O’Neill
Canine Genetics and Epidemiology 2018 5:8
 
 
Data: 08-11-2018
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