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Ben cotta o al sangue?

Ben cotta o al sangue?
 
L’alimentazione degli animali domestici è uno di quegli argomenti che forse più degli altri riporta opinioni discordanti; la rete costituisce di per sé un ulteriore elemento di confusione fornendo una platea vastissima a chiunque desideri proporre o imporre il proprio punto di vista, anche se privo di qualsiasi fondamento scientifico. Tra le numerose teorie che propongono diete fresche (in contrasto con le diete commerciali umide o secche) è la dieta BARF (Biologically Appropriate Raw Food) a base di carne cruda e frattaglie che non sono state sottoposte ad alcun tipo di trattamento finalizzato a ridurne la carica microbica. Dal punto di vista della palatabilità le dieta ancestrali sono appetibili e digeribili ma possono presentare un profilo lipidico elevato e complesso che può indurre disturbi soprattutto in corso di patologie gastroenteriche. Ma è soprattutto per quanto attiene all’aspetto sanitario/microbiologico che tali diete presentano importanti criticità. Uno studio ha analizzato dei campioni di carne cruda congelata prelevati da 60 confezioni destinate alla dieta BARF, prodotte da 10 diverse aziende, allo scopo di indagare la potenziale presenza di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, di Clostridium perfringens, di Salmonella e di Campylobacter. Le Enterobacteriaceae sono state rilevate in tutti i 60 campioni e in 31 di questi la loro concentrazione era maggiore ai 5000 batteri/g, limite al di sopra del quale l'igiene microbica è considerata non soddisfacente, secondo le normative dell’UE. In 2 campioni, la quantità di C. perfringens superava i 5000 batteri/g, livello massimo di batteri anaerobi consentito dalle linee guida nazionali svedesi. Batteri appartenenti al genere Salmonella sono stati rinvenuti in quattro campioni (7%) e batteri appartenenti al genere Campylobacter in tre campioni (5%). E’ importante ricordare che tali patogeni (soprattutto Salmonella) non vengono distrutti né dall’abbattimento a -20° né dal congelamento/essiccamento, e questo accade sia per le diete fresche che per le diete commerciali. I risultati di questo studio dimostrano che, al fine di limitare i potenziali rischi per la salute degli animali alimentati con dieta BARF e dei loro proprietari, specialmente se giovani e immunocompromessi, è fondamentale mantenere una buona igiene durante la conservazione, la manipolazione e la preparazione della carne cruda.
Per saperne di più:
 “Occurrence of Salmonella, Campylobacter, Clostridium and Enterobacteriaceae in raw meat-based diets for dogs” Hellgren J, et al. Vet Rec. 2019 Mar 4. pii: vetrec-2018-105199. doi: 10.1136/vr.105199. [Epub ahead of print]
 
 
Data: 31-05-2019
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